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Palio di Sant’Anselmo

Da qualche tempo a Bomarzo i visitatori, nei giorni 23-24-25 Aprile aumentano continuamente perché attirati dal “Palio” che si corre tra i cinque rioni in cui è diviso il paese. I Rioni sono: Dentro, il più antico, Borgo, Poggio, Croci e Madonna del Piano. La Corsa del Palio è stata ripristinata da poco ma da antiche fonti sappiamo che questo si correva già nel 1600.

Biscotto di Sant’Anselmo

Il biscotto di Bomarzo anticamente era chiamato il “Pane di S.Anselmo”. Si trattava di pane dolce che Anselmo, allora Vescovo della città distribuiva a poveri e pellegrini in viaggio verso Roma. La tradizione si perpetua ancor oggi e guarda lontano, vive come segno di festa in onore del Patrono.

Bomarzo

Dagli insediamenti etruschi, ai fasti del Medioevo, fino allo splendore del Rinascimento, Bomarzo è terra di antiche suggestioni.

Palazzo Orsini

Le fasi costruttive di Palazzo Orsini sono legate alle vicende della famiglia omonima. Ad avviarne la costruzione il Principe Giovanni Corrado Orsini.

Mugnano in Teverina

A pochi chilometri da Bomarzo si trova Mugnano in Teverina, una piccola frazione collocata su un’altura prossima al Tevere e alla sua valle.

Riserva Naturale di Monte Casoli

La Riserva Monte Casoli di Bomarzo, istituita nel 1999 e ormai nota  per le sue bellezze  naturali  ed archeologiche.

Tradizioni e Prodotti

Una comunità che fonda le sue radici nelle tradizioni e nella valorizzazioni di prodotti di notevole eccellenza

Il Sacro Bosco

Una congerie di gigantesche e inquietanti figure in pietra, in origine colorate, sono disposte tra la vegetazione sulle terrazze digradanti di un incantevole anfiteatro naturale.

Mostri dal fascino antico 

Il Bosco Sacro, conosciuto da tutti come il Parco dei Mostri è un’opera unica nel suo genere, ideata e fatta realizzare da Vicino Orsini, fine erudito facente parte della stretta cerchia dei poeti e letterati di Venezia e Roma, valente condottiero, che vi trascorse gli anni della maturità in compagnia dei suoi amici più cari. Secondo alcuni frutto dello stato d’animo contrastato dell’ideatore, i “mostri” sono comunque esplicativi di una cultura maturata all’interno di quel gusto dell’orrido, del magico e dell’esoterico in voga a Roma nella seconda metà del XVI secolo.